L'inclusione è un processo di "contenimento" il cui iter viene articolato incrociando globalmente, all'interno di ogni sfera educativa, aspetti sociali, politici, nonché individuali e personali.
Tale processo guarda tutti gli alunni indistintamente e a tutte le loro potenzialità.
Interviene e agisce prima nel contesto, poi nel soggetto. Quindi si identifica in una dinamicità di continuo cambiamento. Una scuola che "include", rileva, osserva, analizza e pensa a qualsiasi alunno.
Non solo a quelli certificati (L. 104/92 e L. 170/10) ma anche a coloro che avvisano svantaggi e/o impedimenti socio-culturali, disturbi evolutivi specifici, difficoltà linguistiche perché culturalmente diversi dalla società che li accoglie.
Il percorso d'inclusione, sulla base di teorie e considerazioni psicopedagogiche e didattiche ingloba una organizzazione didattica e formativa che si avvale della coordinazione d'intervento fra tutte le figure presenti nella scuola e le famiglie ed esperti per azioni educative concrete e fattive che possano garantire interventi di miglioramento ed efficacia all'interno delle classi.
Attenendosi all'ICF, gli alunni BES presentano, nell'area didattica e/o educativo-
comportamentale, una qualsiasi "difficoltà" di funzionamento provvisoria o permanente che intralcia l'adeguata maturazione di un apprendimento.
Le difficoltà possono essere originariamente inglobate in un vasto panorama di cause da ricondurre a condizioni negative di salute, o a situazioni familiari non in equilibrio o disorientamento sociale e incapacità d'integrazione (alunni stranieri di recente immigrazione) o, ancora, problematiche di svantaggio economico, deficit del linguaggio, iperattività, difficoltà di attenzione e concentrazione.
Queste varie problematiche non possono essere certificate (L. 104/92), pertanto non garantiscono diritto a soluzioni e misure strategiche per un'offerta formativa che programmi interventi idonei più mirati.
Ove non sia presente certificazione clinico-diagnosi, il Consiglio di Classe o il team di docenti sono tenuti alla compilazione del PDP, firmato in seguito dal dirigente motivando e verbalizzando le decisioni assunte sulla base di considerazioni psico-pedagogiche.
Nei casi in cui ci siano alunni BES a carattere momentaneo, è possibile articolare offerte formative didattiche personalizzate a corredo delle quali siano contemplate misure e soluzioni compensative e dispensative, solo per il periodo strettamente necessario al superamento della necessità.
I gruppi di lavoro e di studio d'istituto (GLHI), in riferimento a quanto previsto dall'art.15 comma 2 della L.104/92, coordinano, con le altre figure presenti nella scuola, tutte quelle risorse specifiche per dare consulenza, supporto e per guidare il corpo docente nella documentazione e raccolta degli interventi didattico-educativi per quell'efficace azione di miglioramento nelle metodologie di gestione delle classi con BES.
Il gruppo di lavoro sarà presieduto del Dirigente scolastico e dai Docenti ed estenderà confronti sui vari casi rilevati.